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E con questo non è ancora finita, andiamo a vedere il giorno della Pentecoste. Gli Apostoli sono riuniti con Myriam nel cenacolo. Aspettano la discesa dello Spirito Santo che ancora non hanno ricevuto, mentre Myriam già vive in unione con Lui.
Per Myriam questa situazione è molto particolare, Lei possiede già il Consolatore, il divino Avvocato ma, nonostante questo, ha una grande nostalgia del suo mistico Sposo. A Nazareth, Myriam, grazie alla discesa dello Spirito Santo su di Lei, è diventata la Madre di Dio, ed ora nel giorno della Pentecoste lo Spirito Santo la conferma con la sua discesa come Madre della Chiesa. Possiamo dire che la Chiesa è come un bambino nato sotto la croce e che nel giorno della Pentecoste ha cominciato a parlare. In questo giorno la Chiesa ha cominciato ad esistere in modo ufficiale.

E’ bello pensare che, tutti pieni di Spirito Santo, cominciarono a parlare in varie lingue, ma Myriam, già anni prima aveva cantato il suo Magnificat, grazie alla pienezza dello Spirito che già dimorava in Lei. Quando diciamo che Myriam è Madre di Cristo lo diciamo in senso totale. Myriam è Madre di Cristo in maniera completa, cioè è Madre del suo corpo mistico che è la Chiesa.

Più Myriam si umilia, più Dio la solleva nella gloria. Da umilissima serva di Dio ha collaborato al progetto di salvezza e ora la “serva” è chiamata alla pienezza della gloria, a stare ancora più unita con la Santissima Trinità ad essere regina del creato. San Bernardo scrisse parlando dell’Assunta:
“… ella viene accolta nella città celeste da colui che prima aveva ricevuto al suo entrare in questo mondo: e con quanto onore, con quanta esultanza, con quanta gloria! Non vi è sulla terra luogo più degno del Tempio del seno verginale in cui Maria ricevette il Figlio di Dio; ma non vi è in cielo nulla di più degno del trono su cui il Figlio di Maria innalzò Maria. Felice l’una e l’altra accoglienza: ambedue ineffabili perché ambedue inimmaginabili”.
Noi possiamo, uniti con il cielo, cantare il Magnificat ringraziando Dio per il dono di una Madre cosi grande.
continua

Giornalino Parrocchiale
Santa Pasqua 2024
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