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Penso che Myriam, non solo al momento dell’annunciazione dell’angelo Gabriele, non solo quando dopo tre giorni di spavento ha ritrovato Gesù, ma anche in altre occasioni, si è resa conto che suo Figlio si preparava ad una missione e che prima di essere Figlio suo era il Figlio di Dio. Myriam medita molto su tutto quello che accade, riflette nel suo cuore, è attenta alla voce dello Spirito Santo ed è pronta ad obbedire alla volontà di Dio che cerca di capire con tutta se stessa.
Possiamo paragonare Myriam ad un ostensorio che, anche se bello, non copre l’ostia ma la mostra, la rende più visibile agli altri. Non solo Gesù, ma anche Myriam ha la sua missione da parte di Dio Padre. Tutti e due pregheranno tanto per capire quale è la volontà del Padre e per avere la forza di compierla.

Doveva esserci un rapporto incredibilmente bello di fiducia fra Myriam e Gesù. Lo Spirito Santo li univa sempre di più. La fiducia vicendevole fra di loro cresceva in continuazione. Gesù conosceva sua Madre e sapeva che Lei si fidava di Lui, sapeva che lo amava con amore non solo umano. Da Lei era nato, con Lei voleva entrare in cielo. Gesù amava la sua Myriam con amore divino e umano e attraverso Lei amava e ama noi.
continua

Giornalino Parrocchiale
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