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Oggi, spesso si mette in contrapposizione la santità all’umanità. Si dice che il peccato è una realtà umana, che capita di tradire la moglie o il marito, rubare, dire bugie o calunnie … che queste sono debolezze umane eccetera. Ma queste cose non riflettono l’aspetto umano, questa non è l’umanità! Il peccato ci rende bestie, non umani. Proprio i santi, che erano donne e uomini capaci di fare della propria vita un dono per gli altri, hanno vinto l’egoismo interiore, il peccato. 

Allora possiamo dire che Myriam è l’unica a non aver bisogno della salvezza, che lei è l’unica per la quale Gesù non ha sofferto in croce?
No, la Santa Vergine, pur essendo già dal concepimento senza peccato, è stata anche Lei redenta da Gesù Cristo.

Come si può spiegare questo? 
Dio ha agito da persona che conosce il futuro e, sapendo che suo Figlio sarebbe stato il redentore degli uomini per i meriti della sua sofferenza, ha anticipato la grazia per Myriam rendendola immacolata dalla concezione, redenta, obbligandosi a pagare il prezzo dovuto al tempo opportuno. Dio può giocare con il tempo, conosce il passato, il presente e il futuro. Noi siamo soggetti alla concezione del tempo, viviamo nell’arco del tempo, siamo limitati, ma questi limiti e questi termini sono assoggettati a Dio.

Dio può comportarsi come un uomo ricco e degno di fiducia, può entrare in un negozio di fiori, ordinare un bel bouquet di rose bellissime e offrirle a sua figlia dicendo semplicemente al negoziante: I soldi te li mando dopo. Myriam è redenta e preservata dal peccato originale dal primo istante della sua immacolata concezione in prospettiva di tutto quello che Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Myriam, avrebbe meritato per l’umanità. Possiamo chiaramente dire che Myriam è il primo frutto del prezzo della passione di Gesù.Gesù, per la grazia data a sua Mamma in anticipo, ha pagato dopo, sulla croce. Dio nella sua prescienza (nel senso che conosce il futuro) sapendo che Suo Figlio sarebbe stato obbediente fino alla morte in croce, ha anticipato alla madre di Gesù quelle grazie che Ella avrebbe meritato dopo la croce.
continua

Giornalino Parrocchiale
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