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famiglie2017Da poco più di un anno si riunisce nei saloni parrocchiali, una volta al mese, il Gruppo famiglie al quale appartengo.
La proposta di prendere parte agli incontri mi arrivò da P. Tomasz. Accolsi entusiasta la possibilità di partecipare. Da subito mi piacque l’idea di riunirmi con altre famiglie per condividere buon cibo e personali esperienze di vita.
Delle iniziali quattordici coppie che si incontrarono a novembre del 2016, siamo ora rimaste sei: il tempo ha avvicinato alcuni e allontanato altri, sempre nel rispetto della libertà delle scelte di ciascuno.
Nel gruppo ho trovato appoggio in un periodo particolarmente impegnativo della mia vita: a maggio 2017 rischiai di perdere mio papà. Provai il bisogno di condividere con qualcuno la pesantezza e la preoccupazione di quel momento. Sentii la libertà di chiedere al gruppo di essere presente nella mia vita, ognuno secondo il proprio volere e il proprio sentimento: un messaggio, una preghiera, una telefonata, una Messa. La loro presenza, anche solo attraverso la virtualità di WhatsApp, fu in realtà una presenza assai concreta, sentita, partecipata. La cena che organizzammo il mese successivo segnò in qualche modo la nascita de “Il Gruppo”: fu una cena decisamente spensierata, durante la quale per la prima volta non affrontammo alcun discorso impegnativo; fu un incontro che permise a ciascuno di noi di rilassarsi, di riposarsi, di ridere, di condividere. Quella cena segnò l’inizio di un’estate durante la quale continuammo a vederci anche al di fuori dell’appuntamento mensile: ci incontrammo più volte in spiaggia, organizzammo una festa di compleanno a sorpresa per P. Tomasz, andammo a mangiare una pizza dopo un bel bagno al mare, ci incontrammo ad Andora per partire per l’avvistamento cetacei.
A tutt’oggi “Il Gruppo” continua ad incontrarsi: abbiamo festeggiato l’arrivo del nuovo anno insieme, in calendario è già stata fissata la data della prossima cena.
Non riusciamo a darci un nome “ufficialmente serio”: siamo il gruppo “mistico/mastico”, a sottolineare la nostra naturale propensione ai piaceri della tavola.
Credo di esprimere il pensiero di tutti nel ringraziare in particolare Gabriella, che con il suo spiccato senso della cura e dell’attenzione per gli altri, ci permette di trovare del tempo di qualità per parlare fra noi. Se Gabriella non intrattenesse i bambini, tutto questo non sarebbe possibile. Il suo servizio non è scontato, è anzi uno dei punti di forza delle nostre serate: avere avuto, fin dall’inizio, la possibilità di affidare ad una persona responsabile i propri figli è stato certo motivo di tranquillità.
Grazie a P. Tomasz: come vedi, anche se temi di non farcela, le imprese alle quali il Signore ti chiama riescono a portare frutto, magari in modo imprevisto, inaspettato, per strade totalmente diverse da quelle che avresti intrapreso, ma dirette sempre verso l’unico obiettivo della Grazia.
Spero che questo gruppo riesca ad aggiungere alla propria identità, già così forte e definita, un aspetto in più di condivisione e di cammino: mi piacerebbe davvero confrontare con voi fatiche e gioie di ogni giorno, esperienze e desideri, mettendo in campo liberamente i doni di ciascuno, nel rispetto di ciò che ci rende diversi.
Grazie della vostra presenza.
Sara P.

Giornalino Parrocchiale
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